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Dopo aver ereditato dalla zia Rosa la Mainolda coltiva la terra, collabora col padre e mette su famiglia: è gente unita abituata a darsi una mano. Quando Lina ha bisogno di aiuto si improvvisa aiuto cuoco, osserva e a poco a poco impara.

 

Ma è il lavoro nei campi a portarlo in giro per conto terzi. Anni di paziente impegno per mandare all’università i figli. Poi il sogno. Immaginare un ristorante tutto suo, magari affiancato da un B&B elegante. Lo spazio c’è, la capacità manuale pure. Padre e figlio ancora alleati, come accade da generazioni, per restaurare, dipingere e arredare spazi antichi dall’inconfondibile sapore di casa.


Oggi, dopo tre anni dall’apertura, questo quartetto famigliare suona in armonia e ognuno asseconda i propri talenti per rendere una cena o un soggiorno indimenticabili. Quello che gli ospiti non sanno è quanto amore e passione per la cucina e la famiglia sono fluiti in questi cento anni per raggiungere questo risultato.

 

Anzi no, adesso lo sanno!

di Mara Pasetti
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